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Risultati per: ingegno

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254911
Saltini, Guglielmo Enrico 19 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

passo di più e poi invocheremo dalla Provvidenza un forte ingegno, che appropriatesi le moltiplici ricerche, gli studj indefessi, i lavori utilissimi

Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Il conte LUIGI CAMBRAY DIGNY fiorentino (n. 1779, morto 22 febbraio 1843) fu anch’esso della bella scuola. D’ingegno pronto e fatto sicuro dai buoni

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architetto dei regi palazzi, vi conducesse la vita. D’ingegno vigoroso e versatile, e fornito di non comune erudizione, lasciò in carta molte invenzioni

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febbraio 4844) ebbe anch’esso ingegno volto a ben fare, come lo prova la costruzione del pubblico macello fatta in patria nel 4835, e quella del

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mise in luce, gli articoli per l’Antologia, e diversi altri suoi scritti politici e d’occasione non smentiscono la fama di grande ingegno che godette

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ingegno. Si devono a lui in Firenze il fabbricato dei bagni Peppini detti Delle Antiche Terme, perchè occupano una porzione dell’area ove esistevano

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Chiese, esprimenti al naturale i ritratti colorati delle persone; perchè in sul cadere dei secolo passato uomini di grandissimo ingegno la fecero

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affatto privi d’ingegno. Incominciamo dai fiorentini.

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riserva per le colpe del tempo, dalle quali non ebbe ingegno sufficiente a francarsi, può dirsi il Gherardini tra i buoni artisti d’allora. — GIULIANO

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lo stato dell’arte quando essi fiorivano. Ingegno e pratica delle matite e dei pennelli non possono loro negarsi, ma erano nulla più che manieristi

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giovinetti nei quali parvero riposte le speranze dell’arte toscana. Faceva ammirarsi il primo per aggiustatezza d’ingegno e perseveranza negli studj, il

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ingegno veramente originale, fecondo nell’immaginare e più ancora nell’eseguire, mirò a raggiungere la perfezione per nuove vie. Improntava a penna in sulla

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ingegno, secondo i tempi in che visse, e secondo la propria natura porta la pietra al grande edifizio; e quando i progredimenti sieno innegabili, non è

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il Benvenuti, ma ebbe da natura assai buon ingegno per formarsi stile e maniera propria. E sebbene i restauri dei quadri antichi, attorno ai quali

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Ma i due artisti che sopra gli altri levaronsi per altezza d’ingegno, furono i figliuoli di Luigi Sabatelli, Francesco e Giuseppe, ambedue presto

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Carlo Vili meritano essere ricordati con bella lode. — Emilio Lapi fiorentino (n. 1810 circa) è pittore di assai ingegno. Cristo fanciullo nel Tempio

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della sua virtù e dei suo ingegno. Oggi il Laboratorio che fin qui appartenne alie famiglie regnanti, è fatto proprietà dello Stato, che lo mantiene e

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, morte lo rapi alla famiglia, agli amici, all’Italia, che già onorava in lui un figliuolo diletto. Questo artista guidato dall’altissimo ingegno suo

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Ma l’uomo d’ingegno vigoroso, che colle fatiche e l’industria seppe emergere dalla oscurità a cui pareva lo avesse condannato la fortuna, fu GASPERO

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